Quando sono molto piccoli i bambini vivono immersi nel presente e nelle percezioni corporee: sono naturalmente “mindful”. Crescendo, sviluppano competenze cognitive e metacognitive e le emozioni e i pensieri si fanno più complessi e variegati. Proprio come le nuove situazioni sociali da affrontare: l’asilo, la scuola, il campo sportivo e tutte le persone con cui è richiesto relazionarsi, bambini e adulti.
Aiutarli, passo passo, nella crescita e nell’esplorazione di sé e del mondo è il compito amorevole di un genitore. Ma come si può essere un “genitore mindful”?
Cosa fare quando il proprio bambino di 5 anni si è convinto che c’è un mostro sotto il letto? O quando ci si scontra con la frustazione di una materia scolastica che non piace e non c’è verso di apprendere? Cosa fare con la rabbia che monta quando il fratellino o la sorellina minore distruggono un giocattolo? O come trovare un momento di pace quando il nostro bambino non si ferma letteralmente mai?
In ogni famiglia ci sono piccole e grandi sfide ogni giorno e la pratica mindfulness è un’ottima alleata per bambini, mamme e papà.
A partire dai cinque anni d’età possiamo coinvolgere i bambini nei primi esercizi di Baby Mindfulness. Un’attività che va proposta e mai imposta, offerta come un gioco interessante da alternare a tutti gli altri. Quando magari, dopo tanto movimento fisico, è bene prendere una piccola pausa. Oppure prima di andare a dormire.
Di solito i bambini sono curiosi d’imparare cose nuove e troverete il modo e il tempo migliori per fare qualche esperimento di mindfulness insieme. Se però il bambino non accetta subito la proposta, o si presta solo per qualche manciata di secondi per poi passare ad altro, meglio non insistere e riproporre in un momento più favorevole.
Attraverso la Baby Mindfulness i bambini possono imparare a quietare i pensieri e le idee che continuano a vorticare nella testa, imparano ad accogliere e comprendere le proprie emozioni e quelle altrui, imparano a mantener più salda la concentrazione.
La Baby Mindfulness è utile anche per quei bambini che hanno una bassa autostima e necessitano di essere rassicurati sul proprio valore personale. Quando i bimbi pensano di non essere bravi o belli abbastanza, questo può portarli a evitare gli altri perché si vergognano e temono il confronto, o al contrario potrebbero esibire una versione di sé artefatta, solo per piacere di più e ottenere consenso. O ancora potrebbero usare la forza per attirare l’attenzione su di sé e farsi rispettare “a modo loro”.
In tutti questi casi è utile riportare il bambino alla verità di ciò che prova: avere il permesso di essere esattamente ciò che si è, avere il permesso di provare anche le emozioni più difficili (la rabbia, la frustrazione, la delusione, la paura…) ed essere accompagnati nel riconoscerle, nel comprenderle e nel gestirle è un cammino lungo ma fruttuoso.
Imparando a coltivare attenzione e consapevolezza, noi adulti e i nostri bambini impariamo a conoscerci meglio, a riprendere fiato, a darci il tempo di ascoltare e osservare ciò che succede dentro e fuori di noi, interrompendo le reazioni automatiche. Perchè non tutto ciò che ci capita è bello, ma possiamo evitare di reagire in modo impulsivo anche a ciò che non ci piace…
RISORSE UTILI:
1. In questo articolo, trovi ulteriori approfondimenti e un agile, comodo decalogo di Baby Mindfulness e Mindful Parenting
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Photo: Ricardo Moura