ECO-ANSIA, ATTACCHI DI PANICO E CRISI CLIMATICA

L’eco-ansia, o ansia climatica, indica una preoccupazione e un’angoscia costante per il destino del pianeta e di tutte le specie viventi. Preoccupazione che nasce da come il cambiamento climatico impatta sulle nostre vite: siccità estrema e carenza d’acqua in alcune zone, alluvioni e rovesci catastrofici in altre, temperature roventi d’estate e miti d’inverno, desertificazione progressiva…

Come si può rimanere indifferenti e far finta di nulla? Certamente occorre agire e prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi. I governi e le grandi industrie devono fare la loro parte e noi, come singoli cittadini, possiamo portare il nostro contributo con le scelte di tutti i giorni. Consumare di meno, e solo il necessario; riciclare e riusare evitando sprechi; e tante altre buone pratiche che si possono attuare. Se vuoi approfondire, qui trovi un’interessante infografica in 10 punti!

Ma che fare quando siamo inghiottiti in un vortice di panico e agitazione o se ci sentiamo sprofondare in una sensazione d’impotenza e disperazione? Quando una normale, sana “apprensione” per le sorti del pianeta diventa un assillo costante, che ci impedisce di vivere la nostra vita e ruba ogni nostra energia, è il momento di fermarsi e capire cosa sta succedendo.

L’eco-ansia, che nelle sue manifestazioni più intense può sfociare nell’attacco di panico, o in gesti autolesionistici anche gravi, può essere affrontata con un percorso psicologico in 3 passi.
1. Il primo passo è recuperare stabilità ed equilibrio per riportarsi in una condizione psico-fisica accettabile.
2. Il secondo passo è quello di ricostruire un senso di fiducia e di speranza nella possibilità dell’essere umano di trovare una via per limitare i danni al pianeta.
3. Il terzo passo è capire come continuare a sentirci impegnati e coinvolti nella sfida climatica senza perdere il significato e la direzione della nostra vita.

Sì, perchè “guarire dall’eco-ansia” non significa rendersi indifferenti al problema, ma raggiungere l’equilibrio e la stabilità necessaria per far fronte alle sfide senza sentirci sopraffatti e sconfitti in partenza.

Di eco-ansia soffrono anzitutto i ragazzi e le ragazze più giovani, più sensibili ed esposti alla colpevole spettacolarizzazione che i mass media spesso fanno della crisi climatica e dei disastri ambientali.

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Photo: Tobias Rademacher

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