SOSTEGNO PER EXPAT

Expat, alone and abroad: perdersi e ritrovarsi

La vita da expat presenta tante sfide ed è ricca di opportunità: personali e professionali.

Nel 2019 hanno lasciato l’Italia 131mila cittadini, diretti verso 186 destinazioni nel mondo e provenienti da ogni provincia italiana. Il 75% è under 50, e tra questi il 40% ha tra i 18 e i 34 anni e il 23% tra i 35 e i 49 anni.
Sono numeri ufficiali del registro AIRE, l’anagrafe degli italiani all’estero. E a queste statistiche sfugge chi non comunica la propria partenza, malgrado sia obbligatorio farlo.

C’è chi parte da solo e chi parte in coppia o in famiglia. Nel 2019 sono ancora in forte aumento i giovani che partono per inserirsi immediatamente nel mercato del lavoro (+78% rispetto al 2006 nella classe 19-40 anni).

In seguito alla pandemia Covid-19 e alle profonde limitazioni che ha comportato, molti expat hanno richiesto supporto psicologico per gestire difficoltà emotive legate al lockdown. In alcuni casi per la sofferenza causata dall’isolamento forzato, in altri casi -per chi ha vissuto in piccoli spazi con più persone- per la mancanza di privacy e la condivisione obbligata e prolungata di spazi, umori, timori e preoccupazioni senza apparente via di fuga.

Ho seguito e continuo a seguire molti expat, profondamente impegnati nella loro crescita personale, nel potenziamento delle proprie risorse e dei loro percorsi di carriera. Alcuni hanno cambiato lavoro. Alcuni hanno chiuso relazioni tossiche. Altri hanno recuperato il loro rapporto di coppia.
Nulla è mai perduto. Perchè laddove ci si può perdere, ci si può anche ritrovare.
Ci sono sempre scelte che possiamo compiere e nuove azioni da mettere in pratica per cambiare ciò che non funziona più. Per ripartire più efficaci, più motivati e consapevoli.

Se vuoi raccontarmi la tua storia di expat, scrivimi a pecorara@gmail.com

Photo: Ethan Hykes